La S.A.V. rivolge un grazie riconoscente a Gaetano Falcipieri e Francesco Padovan che nel primo dopoguerra, era il 1946, con lo scopo di diffondere l’amore per l’alpinismo , lo studio e la conoscenza della montagna, la salvaguardia e la difesa della natura e del paesaggio, hanno fondato con alcuni amici la Società Alpinisti Vicentini. Si riunirono per la prima volta in un salone della semidistrutta Basilica Palladiana. Dal 1946 ad oggi la S.A.V. ha visto tre generazioni alternarsi alla sua guida, passando dalla sede storica del Cantinon dei Proti al Mutuo Soccorso di Corso Palladio ed infine a quella attuale, moderna ed accogliente, in Viale Trieste 29/b.
Non a caso la S.A.V. nel 1978 ha dedicato, alla memoria di Gaetano Falcipieri, il “Sentiero Alpinistico Attrezzato Cinque Cime” sul Monte Pasubio e conosciuto con il n. 367. Sempre nello spirito di difesa della natura, la S.A.V. ha ripristinato, non senza difficoltà e vicissitudini—iniziando i lavori nel 2001 per terminarli nel 2005 e riaprendo completamente ridisegnato ed in più punti totalmente ricostruito—il Voro d’Uderle apponendo, nell’occasione, alla presenza di oltre 200 escursionisti, una targa in onore dei soci Francesco Padovan e Guido Bortolan che per primi, nel 1928, salirono la parete sud del Soglio Rosso attraverso la via del Gran Solco.
Da dire ancora, con inevitabile senso di nostalgia, che in passato la S.A.V. ha acquistato e condotto per oltre 40 anni il rifugio Nerone Balasso sorto dalla “Sengiara”, una vecchia cabina di trasformazione di energia elettrica dei tempi della prima guerra mondiale, trasformata a sua volta nel primo nucleo del Rifugio, che verrà inaugurato ufficialmente nel 1962 e che servì da riferimento e da base per alpinisti ed appassionati di montagna in particolare del Pasubio e delle Piccole Dolomiti.Nel 1993 il Rifugio, nel frattempo declassato a “Locanda” per gli effetti della L.R. 52/86 e norme sucessive, venne alienato cedendolo a gestori del luogo che ne mantennero la stessa denominazione.
Vicenza, gennaio 2012